Con questo viaggio sportivo vi porterò a spasso per le Cinque Terre, un luogo meraviglioso quanto fragile, ricco di angoli da scoprire e prelibatezze da mangiare.
In particolare, il percorso di trekking che propongo tocca i paesi di Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso ed è facilmente percorribile in 2 giorni.
Che tu voglia farlo da solo o in compagnia, questo viaggio conquisterà il tuo cuore!
Giorno 1
Si arriva a La Spezia in auto (se ci si muove con il treno, bisogna calcolare un giorno in più per il viaggio) per prendere treno per Riomaggiore alle 9.15: uscendo dalla stazione si arriva in una piazzetta da cui si inizia il percorso 531 che porta a Manarola.
Non si tratta della Via dell’Amore (chiusa fino al 2024), questo percorso dura circa un’ora e sin da subito si affronta una scalinata che dà un assaggio di come sarà tutto il viaggio, costituito principalmente da mulattiere e gradini. Al termine di ogni salita però si apre sempre un panorama mozzafiato per ripagare la fatica.

Per arrivare a Corniglia da Manarola, bisogna prendere i percorsi 506-586-587: è il tratto più lungo, di circa due ore e mezza e metà strada c’è Volastra, con il Santuario della Madonna della Salute. Sulla strada c’è un bel panorama e si percorre un tratto tra i vigneti.
Se si prende il treno da La Spezia la mattina alle 9.15, si può arrivare a Corniglia per l’ora di pranzo, in modo da rifocillarsi dopo tutta la strada fatta. Consiglio di considerare il fatto che i ristorantini potrebbero essere tutti pieni, noi fortunatamente abbiamo preso l’ultimo tavolo rimasto e abbiamo goduto di un pranzo a base di pesce (e ovviamente pesto!) davvero eccellente.


Una volta pronti per l’ultimo tratto del primo giorno, ovvero Corniglia – Vernazza, si torna in pista sul sentiero SVA: è percorribile in un’ora e mezza e termina con una vista meravigliosa dall’alto dell’ultima tappa.

Da qui si può decidere se dormire a Vernazza oppure tornare a La Spezia in treno. Noi abbiamo scelto questa seconda opzione, quindi siamo tornate in città dove con calma ci siamo preparate per uscire la sera e anche qui la cena a base di pesce all’Antica Osteria dell’Uva non ha deluso nessuno.


Giorno 2
Da La Spezia si riprende il treno di prima mattina, dopo una abbondante e deliziosa colazione alla pasticceria Dolci Magie.


Si torna quindi a Vernazza per fare l’ultimo sentiero che in due ore porta a Monterosso: si continua con il percorso SVA, una passeggiata principalmente nel bosco con alcuni punti in cui il sentiero si stringe molto, con un lato sullo strapiombo. Si passa anche per una colonia di gatti randagi: qui si può lasciare qualche croccantino e fare foto, se questi simpatici micetti lo concedono.
Arrivati a Monterosso è possibile fare un bagno (se le temperature lo permettono), ammirare la Statua del Gigante, statua intagliata nella roccia a forma di uomo che sorregge tutta la scogliera, e percorrere un percorso panoramico su un promontorio.




Da tener presente
Gli orari di percorrenza dei sentieri sono indicativi, dipende dal passo personale e dal periodo in cui si fa questo percorso: caldo, folla estiva, condizioni metereologiche possono influenzare gli orari indicati.
Per l’equipaggiamento è bisogna attrezzarsi per bene: no a sneakers, sì a scarpe da trekking. Questo percorso non è adatto ad un abbigliamento non sportivo, come si legge dai numerosi cartelli disposti sul percorso, spesso ignorati.
Noi abbiamo fatto questo percorso a febbraio: le temperature sono ideali anche se c’è un maggiore rischio pioggia e, rispetto a periodi più caldi, è molto meno affollato.
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