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Piacenza è una meta perfetta per una gita fuori porta oppure come tappa di un viaggio più lungo. In questo articolo si parlerà della prima opzione, ovvero cosa vedere a Piacenza in una giornata.
Il percorso
Da Brescia è possibile arrivare a Piacenza comodamente in treno o in macchina, la stazione è a una decina di minuti a piedi dai principali punti di interesse.
La prima tappa è il Duomo che si affaccia sull’omonima Piazza, il cui assetto attuale risale alla metà del Cinquecento a seguito di lavori di restauro avviati da Papa Paolo III Farnese (la cui famiglia governò il ducato di Parma e Piacenza). Trenta metri al di sotto della colonna innalzata al centro della Piazza giace un mosaico tardo-romano rinvenuto a fine Ottocento.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina risale al XII secolo ed è un duomo in stile romanico, eretta sopra una cattedrale del IX secolo dedicata a Santa Giustina. Oggi è possibile salire fino alla Cupola del Guercino dal terzo livello del Museo della Cattedrale per ammirare gli affreschi del pittore del Ferrarese.
Prendendo via XX Settembre, un grazioso corso pieno di negozi, si giunge in pochi minuti a Piazza dei Cavalli, sulla quale si affacciano la Chiesa di san Francesco d’Assisi e il Palazzo Gotico. La Chiesa fu costruita tra il 1278 e il 1363 ed è in stile gotico lombardo, con la tipica facciata in cotto.
Si torna a menzionare la Famiglia Farnese quando si parla di Piazza dei Cavalli, ex Piazza Grande: la piazza Duecentesca era il centro politico ed economico più importante della città e venne rinominata così dopo la sistemazione di due statue raffiguranti Alessandro e Ranuccio Farnese (terzo e quarto duca di Piacenza e Parma) a cavallo.
Queste statue arricchiscono la Piazza insieme a un bellissimo esempio di architettura civile lombarda del 1281, Palazzo Gotico. I due colori dell’edificio sono dati dal marmo di Verona per la parte inferiore (con l’ampio loggiato ad archi) e da laterzi rossi per il piano superiore, decorato con merli ghibellini e polifore. Sul lato opposto abbiamo il Palazzo del Governatore (1787) in tutta la sua neoclassica eleganza.
Qui vicino c’è anche un InfoPoint dove è possibile recuperare una cartina della città e chiedere maggiori informazioni sugli eventi.
Torniamo ad ammirare un altro esempio di architettura romanica (ma dall’interno barocco) con la Basilica di sant’Antonino del 375: fu la prima cattedrale della città, oggi basilica minore. È caratterizzata da una torre campanaria a pianta ottagonale, mentre l’atrio di questa basilica paleocristiana si apre oggi su Via Scalabrini, un tempo passaggio della Via Francigena in città.
Qui vicino c’è il Teatro Municipale: inaugurato nel 1804, la facciata venne rielaborata nel 1830 prendendo ispirazione dalla Scala di Milano, caratterizzandola da un anti portico per la fermata delle carrozze. Anche se da fuori l’edificio sembra anonimo, non bisogna lasciarsi ingannare: all’interno regna lo stile romantico grazie a velluti rossi, ornamenti dorati, affreschi e specchi.
Per gli appassionati d’arte, due posti da non perdere: la Galleria d’arte moderna Ricci Oddi (vicina al Teatro Municipale, creata da un privato con una collezione d’arte contemporanea) e i Musei Civici di Palazzo Farnese (bisogna tornare indietro, richiede qualche ora per la visita). Sono due esposizioni diverse dal punto di vista stilistico: la prima galleria segue il gusto personale del suo fondatore e all’interno conserva tra gli altri il Ritratto di Signora di Gustav Klimt. Nei Musei Civici invece sono presenti diverse sezioni: affreschi medievali, armi, fasti farnesiani, risorgimento, sculture e altre. Da non perdere qui il Fegato Divinatorio Etrusco, rara testimonianza delle pratiche religiose divinatorie etrusche, e la Madonna adorante il bambino di Filipepi, detto anche “Tondo del Botticelli“.
Suggerimenti e nozioni da sapere
Per visitare Piacenza in giornata bisogna ricordare che le chiese chiudono dalle 12 alle 16, mentre molti musei (come anche la salita alla cupola del Guercino) sono chiusi di lunedì.
Il cibo è ottimo, la città è famosa per le specialità enogastronomiche: tra queste, da provare gli anelini in brodo, i pisarei e fasò e il buslanein, per citarne alcuni. In questa zona si produce il Gutturnio, servito in tazze bianche per accertarsi della qualità del vino: se la tazza rimane rossa dopo averlo fatto passare, vuol dire che è buono e che non è stato allungato con l’acqua.
A tal proposito, cito il proprietario dell’Osteria d’una Volta, un ottimo locale che propone i piatti della tradizione. Consiglio caldamente di prenotare o di arrivare presto, in quanto il locale è sempre pieno.
[il metodo della tazza] è come un semaforo: se rimane rosso vuol dire che ti devi fermare, perché il vino è buono!
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