Il Canyon Rio Sass e la Val di Non

Il Trentino è una terra bellissima: quando si pensa a questa regione alcuni pensano subito alle città più famose, altri ai panorami mozzafiato. Per questo piccolo viaggio fuori porta ho optato per una totale immersione nella natura.

In particolare sono andata a Fondo, Val di Non: in questo periodo (metà ottobre) il panorama è particolarmente incantevole grazie al foliage, si possono inoltre sentire i profumi della raccolta delle mele e si può godere di temperature non troppo rigide, fattore importante specialmente se si desidera fare un’esperienza a del genere: in questa camminata nel canyon infatti le temperature possono raggiungere i 10 gradi, per l’umidità e la profondità del percorso, infatti la cooperativa che organizza questa attività (Canyon Rio Sass – Cooperativa Smeraldo) non lavora nel periodo invernale.

Per esplorare il Canyon Rio Sass è necessario prenotarsi contattando la cooperativa, poi si può pagare in loco. Loro forniranno gli elmetti protettivi e la guida farà anche una spiegazione interessante circa la storia del Canyon, formatosi in milioni e milioni di anni.

Questo percorso è stato costruito dal 1998 al 2001 posizionando una passerella di metallo sulle pareti del Canyon, rendendolo finalmente agibile (prima di allora non v’era modo di entrarci). Si può accedere al percorso passando dalla “Valle delle Seghe“: da qui parte anche una stradina nel bosco (perfettamente agibile) che porta, passando per un piccolo canyon, al Lago Smeraldo, lago artificiale che ho visto in seguito. Il paese di Fondo è davvero bello, costruito proprio sopra il Canyon, con mulini in legno tutt’ora posizionati ai lati delle strade ed è ben curato e pulito. La nostra guida, dopo averci portato a ritirare i caschetti protettivi, ci ha portati in una radura da cui si parte: l’ingresso è delimitato da porte in metallo distribuite anche su tutto il percorso, e sin da subito si inizia a scendere (per questo non consiglio il percorso a chi soffre di vertigini, claustrofobia o ha problemi alle articolazioni). La passeggiata dura in totale due ore, ma ciò è legato al fatto che ad ogni passo viene da fermarsi per ammirare il panorama, non per la lunghezza del percorso in sé: sembra di essere in un romanzo fantasy, come il Signore degli Anelli, nei punti più profondi non mi sarei stupida di vedere Gollum.

Consiglio di fare questa esperienza sia per una gita in giornata, ma anche all’interno di in una vacanza di qualche giorno: i paesini limitrofi sono tutti stupendi e hanno piccole gemme nascoste da scoprire. Altra attività che in questo periodo si può fare è la spigolatura delle mele: alcuni agricoltori mettono a disposizione le mele non raccolte (per difetti estetici) in modo che chiunque possa andare a raccoglierle. Per la spigolatura delle mele consiglio caldamente di informarsi presso quale meleto è possibile farla, perché altrimenti diventerebbe un furto e il turismo non deve essere mai una razzia nei confronti della comunità locale.

Parlando di questa attività, sono venuta a sapere che la Melinda adotta alcuni meli a chi voglia provare questa esperienza: pagando una quota fissa è possibile raccogliere le mele del proprio albero. Ritengo interessante questo connubio tra agricoltura e turismo, l’esempio di come una strategia di marketing possa portare ad un maggiore flusso di potenziali turisti nei territori limitrofi.

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