A differenza dei viaggi fatti in precedenza, questo è stato davvero breve e ho visto pochissime cose, ma avevo proprio voglia di rilassarmi una giornata al lago senza dover passare ore in coda in tangenziale. In un weekend di agosto queste cose sembrano impossibili da avere, quindi ora vi spiego come fare!
Il viaggio
Dopo la Festa Radio, sono partita in macchina la notte per andare al Lago di Ledro: si tratta di un laghetto dalle acque cristalline in provincia di Trento, poco sopra il Lago di Garda. Ci sono molte famiglie, che soggiornano sia in hotel che in campeggio, e moltissime persone vengono qui perché, nonostante sia un lago di montagna, le acque sono balneabili e sono molto gettonati gli sport d’acqua: kayak, SUP, barca a vela, canoa e wakesurf.
Sono quindi partita intorno a mezzanotte e mezza, le strade erano vuote e sono arrivata su comodamente in un’ora e mezza. Sul tragitto, superati i centri abitati, ho avuto anche modo di vedere una volpe e un gruppo di cervi, quindi raccomando di andare comunque piano e di usare gli abbaglianti per vedere meglio la strada.
Moltissime persone vanno sul Lago di Ledro per campeggiare, ci sono diversi parcheggi dove si può lasciare il proprio van o camper per la notte, ma sono presenti anche dei veri e propri campeggi. Io ho parcheggiato la macchina in un parcheggio poco dopo il Camping Azzurro: ha una bella vista sul lago, specialmente con l’alba, ed è anche provvisto di un tavolino in legno. Altro motivo per cui ho scelto di fermarmi qui è stata la vicinanza al bar del bar “camping al lago“, un locale parte del campeggio, anche questo con una vista bellissima sul lago, nonché uno dei pochissimi bar aperti dalle 7:30 la mattina.
Dopo la colazione sono andata alla spiaggia vicina al Wake Park, una disciplina sportiva acquatica nata come fusione tra lo sci nautico e lo snowboard. Si viene trascinati nell’acqua sull’acqua con una corda e di un bilancino che permette di eseguire curve, salti e manovre di ogni genere. Consiglio caldamente di prenotarsi perché si può fare questa pratica una persona alla volta (niente panico, nel prezzo è compresa anche una breve lezione introduttiva con degli istruttori certificati!). Sempre in questo posto è possibile noleggiare anche una tavola da SUP, come ho fatto io: è una pratica molto semplice e intuitiva, le acque calme del lago permettono di praticarla senza paura godendosi un bellissimo panorama.
Dopo aver oziato nella spiaggia, mi sono diretta verso un ristorante: sulla strada per il ritorno c’è la Baita Santa Lucia da Friz, locale che offre cucina tipica trentina: le porzioni erano forse un po’ piccole per me, ma le cameriere sono state super rapide a portarmi i piatti (anche se in effetti ero da sola). È comunque un ristorante molto bello, in una location stupenda e nel quale il personale è molto gentile e cordiale.
La mia giornata si è quindi conclusa così, con un buon pranzo e la strada per il rientro ancora vuota: sembra poco ma è stato davvero rilassante, in caso al Lago di Ledro ci sono anche molti percorsi da fare a piedi o eventualmente in bicicletta, quindi si può adattare la gita alle proprie esigenze e disponibilità.
Consigli
Per evitare di passare più della metà del tempo in coda in tangenziale e a cercare parcheggio, il primo consiglio è quello di viaggiare di notte o quantomeno fare in modo di arrivare al lago intorno alle 7.30 (anche prima ma non ci sono bar aperti per fare colazione). L’aver dormito là mi ha permesso di parcheggiare comodamente davanti alla spiaggia alle 8:00 di mattina, ma già alle 10:00 il parcheggio si stava riempiendo. I parcheggi sono a pagamento, ma alcuni prendono solo monete, altri solo il bancomat.
Consiglio caldamente di prenotare le attività e i ristoranti: in tutto il lago ci sono diversi posti presso i quali noleggiare l’attrezzatura, anche nei campeggi, ma si tratta comunque di attività di piccole dimensioni.
Per quanto riguarda il discorso alimentazione, mi dispiace ammettere di essere rimasta delusa: le offerte senza glutine erano bassissime (se non nulle), così come i piatti vegetariani. Inoltre le recensioni dei locali sono anch’esse molto basse e anni fa ho avuto una brutta esperienza in uno di questi bar, unica nota positiva è stata il ristorante che ho trovato e che ho menzionato sopra, unico infatti nella zona con una media alta di voti. Il mio consiglio quindi è quello di valutare la possibilità di fare un pic nic in spiaggia: ci sono accanto ai parcheggi dei bidoni molto capienti dove fare la raccolta differenziata e almeno è possibile essere sicuri su quello che si mangia (specialmente per eventuali restrizioni alimentari, intolleranze o allergie). Si può portare qualcosa da casa o fermarsi sulla strada: alle porte del lago è presente un Eurospin ma anche nei vari paesini ci sono fornerie, come a “Da Paolo” a Ponte Caffaro, un mercato che mi hanno consigliato per gli ottimi panini farciti al momento. Per andare al lago si passa comunque da Storo, famosissimo per la sua farina, quindi potrebbe essere una buona scusa per fermarsi ad acquistare qualche prodotto tipico.
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2 risposte a “Nottata al Lago di Ledro”
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[…] Nottata al Lago di Ledro […]
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[…] unisce lo sci nautico allo snowbard, come avevo già accennato in un articolo precedente “nottata al Lago di Ledro“. Anche qui si viene assistiti da istruttori professionisti che ti insegnano le basi e poi ti […]
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